ORIGINE
Questa denominazione è stata utilizzata in molte regioni italiane per indicare genericamente l’arancio dolce; ciò darebbe credito alla tesi secondo la quale la specie è stata introdotta nel Mediterraneo proprio dai Portoghesi (Calabrese, 1990). Nel Salento con questo nome viene indicata una varietà tradizionale bionda, ed è presente solo in vecchi agrumeti famigliari o nelle dimore storiche.
ALBERO
Di vigore medio, a portamento regolare.
FOGLIA
Media, ellittica, con apice acuminato. Margine fogliare ondulato. Picciolo fogliare medio-piccolo.
FIORE
Medio-piccolo. Fiori solitari, molto numerosi.
FRUTTO
Medio-grande (peso medio 100-130 g).
Forma sferoidale, leggermente appiattito, con base leggermente incavata e depressa calice presente. Navel presente.
Buccia di colore arancio, superficie finemente papillata, con presenza di ghiandole oleifere, di spessore medio e mediamente aderente alla polpa.
Peduncolo medio, con attacco al frutto medio. Polpa di colore arancio, uniforme con tessitura media, resa in succo abbondante.
Semi assenti, raramente 1 o 2. Saporita, dolce e aromatica. Acidità media.
Maturazione scalare, da febbraio fino ad aprile.
VALUTAZIONE COMPLESSIVA
Fruttificazione costante. Produttività alta. Persistenza del frutto sulla pianta elevata.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Marzano A., 1882; Pantanelli E., 1936; Minonne F., 2017.